imprigionata,
in una gabbia
dove catene d'ansia
mi stringono la gola.
La rabbia mi morde il cervello
Carcere fatto di carne
ossa come sbarre.
Vita che scivola nell'oblio,non vi è alcuna cura al mio
malessere.
Nella tela del ragno
mi decompongo velocemente
ormai nulla mi può dare speranza.
Rassegnazione,
voglia di abbandonarmi...
Laggiù vedo un fiumeche conduce ad un cimitero
con bare aperte
esseri decomposti marciscono nella propria agonia
vite spezzate dalla speranza
ed ora non riescono a trovar pace.
Morto ogni sentimento felice
inizia a vivere un essere solo.
Corpo nero ed insensibileall'affetto umano.
Il mio cuore lentamente si tramuta in sabbia
ed il mio corpo diviene un macigno
assai pesante da trasportare.
Ed ecco com'è diventatauna persona che ha smesso di vivere.